Storie di Pow(H)er Generation con My-Money

Nome e Cognome | Mara Vendramin

Ruolo | CEO, founder

Nome startup | My-Money

Settore |  Fintech-Payments

Anno di lancio | 2017

Per la rubrica Storie di Pow(H)er Generation,
oggi intervistiamo la founder di My-Money

 

Di cosa si occupa e qual è il punto di forza di My-Money?   

My-Money è una start-up proprietaria di un brevetto in ambito di pagamenti biometrici.Abbiamo realizzato un nuovo metodo di pagamento puramente biometrico, in grado di garantire all’utilizzatore maggiore semplicità, potrò pagare solo con il dito, velocità, non avrò bisogno di nulla se non di me stesso, e sicurezza, ad oggi i pagamenti biometrici sono i pagamenti più sicuri presenti nel mercato e rappresentano la nuova frontiera dei pagamenti. 

 

Com’è nata l’idea? 

L’idea è nata da un ‘esigenza personale: mi trovavo in aeroporto ed avevo il biglietto elettronico nel telefono. Ma al momento di fare il ceck-in per l’imbarco, il telefono mi si è scaricato e non c’erano prese in quell’area dell’aeroporto per poterlo ricaricare. Situazione paradossale, panico, sudori freddi!!! 

Mi metto in coda per il ceck-in normale, aspettando di potermi fare stampare il biglietto ai deck d’imbarco della compagnia. Quando finalmente ottengo la copia cartacea del biglietto, faccio le corse per passare i controlli ai metal detector, corro come un cavallo impazzito attraverso tutto l’aeroporto per raggiungere il terminal del mio volo, ma quando arrivo trascinandomi pietosamente dietro di me una valigia da stiva con le ruote ormai stanche di venirmi appresso, il terminal era già chiuso. Terrore. L’aereo parte e mi lasciano a piedi, con tutto quello che ne e conseguito. 

 Allora ho pensato: ma perché devo avere sempre tutto dentro al mio telefono? I biglietti d’aereo, del treno, le carte di credito e pagamento, tutto quello che mi serve è li dentro. 

Piccolo particolare: il mio telefono, usandolo per fare tutto, è sempre scarico , e se lo perdo? E se me lo rubano?  Voglio pensare a qualcosa che mi permetta di essere più libera e sicura. 

Così ho pensato: ed è nato My-Money. 

 

Con My-Money hai realizzato un tuo sogno nel cassetto o hai stravolto i tuoi piani? 

In realtà ho realizzato il mio sogno nel cassetto: fare qualcosa di importante che cambiasse in positivo il nostro modo di vivere.  My-Money non è solo molto comodo, sicuro e veloce, ma è anche amico del pianeta perché non ha bisogno di nessun supporto fisico per essere usato: niente più pezzi di plastica (carte di credito o debito, niente più cellulari o bisogno di caricarli una volta in più). Inoltre una cosa molto importante di My-Money è che prima di finire la registrazione al nostro sistema di pagamento, inviterò i miei clienti a scegliere a chi loro vogliono che io doni parte delle fees : avranno a disposizione 9 associazioni di beneficienza alle quali donare parte dei nostri ricavi, tre per il genere umano, tre per il mondo animale e tre per sostenere il pianeta.  Essere più liberi e non dipendere sempre dal telefono ci aiuterà inoltre a ritrovare una dimensione più naturale nella nostra vita quotidiana.

 

Di cosa ti occupavi prima di lavorare in una realtà innovativa? 

Mi occupavo di TLC e progetti speciali per le aziende, quindi un settore molto simile. 

La mia formazione scolastica è stata umanistica, ma sono sempre stata un po’ nerd e smanettona ( in realtà lo sono sempre stata tanto), quindi per me è una cosa naturale capire come funzionano le cose ed essere attratta dalla tecnologia e dall’innovazione. 

 

Hai vissuto delle difficoltà nel reperire finanziamenti? 

Assolutamente si: i fondi governativi sono difficilissimi da ottenere, quelli privati richiedono invece di avere già un prototipo o addirittura revenues per poter essere valutati….quindi in questi 3 anni mi sono autofinanziata investendo ogni singolo centesimo dei miei risparmi, e non solo, non mi vergono a dire che ho anche venduto la mia auto due anni fa per pagare i conti della società. 

Ma sono felice d’averlo fatto, perché avere un business è come un figlio, i sacrifici fanno parte del gioco, e lui diventa la tua priorità assoluta. 

 

In base alla tua esperienza reputi che il percorso professionale femminile è più complicato di quello maschile? 

Purtroppo si. Ancora oggi mi sento spesso trattata come se il mio valore fosse inferiore a quello dei miei colleghi maschi o delle persone di sesso maschile che incontro per lavoro. Spesso, nonostante la mia non più giovanissima età mi sento ancora valutata prima per la mia estetica e dopo per il mio talento. Fortunatamente in questi anni ho trovato due soci che mi stimano e mi supportano, e sono delle persone eccezionali. 

 

Diventando imprenditrice hai sentito la necessità di apportare migliorie e innovazione anche al mercato stesso del lavoro, promuovendo ad es. piani di welfare aziendale? Se sì, quali?

Diciamo che nei piani futuri si. Ora siamo ancora troppo piccoli e non abbiamo ancora dipendenti veri e propri. 

 

Nello sviluppo di un percorso imprenditoriale quanto è importante secondo te fare rete e promuovere un network che sostiene l’imprenditoria femminile? Con My-Money hai ricevuto supporto, soprattutto da parte di altre donne, determinante per il tuo business?

No direi di no. Ma penso solo perché il mio settore è ancora popolato da uomini che ricoprono la maggior parte dei posti verticali. Ma sono sicura sarà solo questione di tempo. 

 

Che consiglio daresti ad un aspirante imprenditrice che vorrebbe avviare un business?  

Le direi: credi sempre in te stessa ed in quello che fai. Se non ci credi te è ancora più difficile che ci credano gli altri; sii determinata e non lasciare che nessuno ti scoraggi, ma ascolta sempre tutti, perché le cose buone ed utili non sai mai da che parte o da chi possano arrivare. Sappi sin dall’inizio che saranno tanti, forse tantissimi i no che ti sentirai dire, ma ricorda allo stesso modo che ti basterà un si. Dimenticati di avere una vita e degli orari: avere un business è come avere un figlio, dal momento in cui l’hai anche solo pensato, esisterà solo lui e si prenderà ogni cosa di te. Ma anche quando non ne potrai più e ti verrà voglia di mollare tutto, ricordati che stai creando qualcosa, e che noi siamo solo umani….in sette giorni solo Dio ci è riuscito.(tanto di chapeaù). 

 

Hai una role model di riferimento? Se sì, chi è e perché 

Si tutte le donne che sono madri, e lavorano, che si alzano tutti i giorni e si dividono in mille faccende e preoccupazioni.  Loro sono il mio modello di riferimento. 

Quale è stato il momento di soddisfazione più grande che hai vissuto nel contesto della tua avventura imprenditoriale? 

Sono solo all’inizio…..the best has to come. 

 

Come vedi la tua impresa tra dieci anni?  Pensi che il tuo business abbia rilanciato o possa rilanciare il tuo territorio? 

Tra dieci anni…..non voglio spoilerare nulla…..se no poi chi la segue più la serie? 

 

Pensi che il tuo business abbia rilanciato o possa rilanciare il tuo territorio?  Pensi che il territorio abbia avuto un impatto sull’ideazione e lo sviluppo della tua startup?

Si, penso fermamente che My-Money, come first mover nell’ambito dei pagamenti biometrici in Europa, potrebbe portare l’Italia ad avere un ruolo di leader in ambito di invisible payments. Potrebbe finalmente tenere testa ai Big d’oltre oceano e dare la luce ad un Unicorno. 

 

Pensi che il territorio abbia avuto un impatto sull’ideazione e lo sviluppo della tua startup?

Si certamente: il mindset imprenditoriale è molto radicato nel Veneto. Qui tutti fanno impresa o cercano di farla, chi con la piccola bottega , chi con la grande azienda.  

 

 

 

 

Grazie a Mara per aver condiviso la sua storia di empowerment,
con l’augurio che possa essere d’ispirazione per le Founder di domani! 

 

 

Per maggiori informazioni sull’iniziativa  Pow(H)er Generation ti invitiamo a scoprire di più sul sito ufficiale di Cariplo Factory.